La Collezione d'Arte della Camera di Commercio di Sassari viene resa fruibile grazie ad un'opera che presenta la raccolta di
dipinti e sculture: un volume cartaceo e un sito internet, per rendere
possibile la conoscenza della collezione.
Siro Cugusi, Senza Titolo, cm100x70, 2009 |
Nel catalogo sarà presente l'opera Senza titolo, dipinto a olio su carta realizzato nel 2009 da Siro Cugusi.
La composizione è ben equilibrata, formata da vari disegni che
rimandano al Primitivismo, ai graffiti dei tempi primordiali, a cui si
sommano campiture con colori stesi a pennellate ben distinguibili, dati
puri sul supporto, con una certa energia che sottende al gesto
espressivo forte, esplicito, in linea con alcune tendenze della Street
Art contemporanea.
(Alessandro Ponzeletti) http://arte.ss.camcom.it
L’opera fu esposta nella Mostra intitolata Artisti per l’UNICEF, curata
da Fausto Satta e svoltasi a Sassari presso la sede della Camera di
Commercio dal 27 novembre al 5 dicembre 2009:
...La stratificazione pittorica offre scenari che si possono cogliere a sprazzi e in piccoli dettagli; leggibili in parte e per il resto offerti al nostro inconscio. Si sente il trascorrere del tempo e l'immutata presenza dell'uomo con segni vividi e "palpabili" che invitano a meditare. Sono pause che nella vita facciamo quando stiamo per dire qualcosa d'importante o per toccare qualcosa di puro.(Fausto Satta - Catalogo Artisti per l'Unicef)
Nato nel cuore della Sardegna, Siro Cugusi ha studiato
all’Accademia di Belle Arti di Sassari conseguendo il diploma nel 2004.
Esordì nel 2002 al pubblico sulla scena regionale partecipando ad alcune
mostre collettive tenutesi a Sassari e Banari (SS). Partecipò nello
stesso anno anche al Premio Chia – Vivere l’Arte Biennale di Pittura,
bandito dal comune di Domus De Maria (CA). Dall’anno successivo Cugusi
si impegnò ad esporre sia a mostre collettive che premi in Sardegna che
nel resto d’Italia, dapprima a Roma e poi, nel 2004, a Genova e Firenze.
Dopo una fase di nuova ricerca e aggiornamento, dal 2008 Siro Cugusi ha
iniziato un fruttuoso percorso di crescita professionale in Francia,
esponendo a Parigi e Lione e dall’anno successivo anche in Spagna, a
Barcellona. In Francia a partire dal 2010 ha avuto modo di iniziare una
collaborazione con il mondo delle produzioni televisive e
cinematografiche d’oltralpe: suoi cortometraggi e video sono da allora
trasmessi regolarmente dalla rete televisiva Art Channel; inoltre sue opere pittoriche sono state utilizzate per le riprese di diversi film e serial televisivi, tra cui l’ultimo film di Therry Klife Les yeux de sa mére e il serial TV francese Sur le Fil. Cugusi non si è comunque dimenticato della Sardegna: prosegue ad essere presente anche sulla scena artistica regionale partecipando (ormai quale giovane artista affermato) ad eventi artistici, tra cui si ricorda qui la mostra intitolata “Habemus Ego”, svoltasi a Sassari nel 2011 al Museo Masedu e correlata alla Biennale di Venezia per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Cugusi è stato allievo dell’artista d’origine rumena Radu Dragomirescu (Roseti, 7 giugno 1944) ed ha collaborato con il pittore e docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma Enzo Orti, in occasione della rassegna d'arte contemporanea “Arte Natura Ambiente”. Attualmente Siro vive e lavora a Parigi.
"Incoraggiare e premiare", ma anche collezionare...
La Collezione d'Arte della Camera di Commercio di Sassari si compone ad oggi di 187 pezzi: è un corpus importante, composto in prevalenza da opere pittoriche realizzate con varie tecniche e su supporti eterogenei, ma anche da sculture in bronzo e in ceramica, frutto del lavoro di ben 96 artisti, in maggioranza sardi e per il restante provenienti da altre regioni italiane.
Per l'elevato numero di opere e di artisti, la Collezione d'Arte
camerale rappresenta un'interessante panoramica artistica sulla Scuola
Sarda del Novecento, una collezione ad oggi non conosciuta al grande
pubblico per esigenze organizzative dell'ente proprietario: la Camera di
Commercio svolge un importantissimo ruolo di indirizzo, di
regolamentazione e di programmazione sul tessuto economico del
territorio provinciale e le opere d'arte sono collocate entro i locali
dell'edificio che occupa l'ente stesso, posto nella centrale Via Roma.
Se alcune sculture e alcuni quadri sono collocati in spazi fruibili al
pubblico, molti altri pezzi trovano spazio entro uffici e locali non
accessibili ai visitatori, dove quotidianamente il personale e la
Dirigenza sono occupati nelle molteplici attività della Camera: da qui,
da questa oggettiva e necessaria “preclusione” alla fruizione di
un'intera collezione,
è nata la volontà di redigere un'opera che presentasse la raccolta di dipinti e sculture a tutti, scegliendo con lungimiranza di dare vita non solamente a un volume cartaceo ma anche a un sito internet, per rendere possibile da ogni dove la conoscenza della collezione.
è nata la volontà di redigere un'opera che presentasse la raccolta di dipinti e sculture a tutti, scegliendo con lungimiranza di dare vita non solamente a un volume cartaceo ma anche a un sito internet, per rendere possibile da ogni dove la conoscenza della collezione.
Ma questa collezione come è nata e da quando ha preso vita?
Sono d'aiuto, per trovare risposta a queste domande, le fonti
documentarie reperibili nell'archivio della Camera di Commercio, che
necessita ancora oggi di un'attenta indagine. Sfogliando le delibere di
Giunta (e di Consiglio, quando l'Ente camerale fu tramutato tra fine
Anni Venti e 1944 in Consiglio dell'Economia Corporativa), si è avuto
modo di reperire qualche decina di documenti trattanti l'acquisto di
opere per quella che viene definita sempre come “raccolta” d'arte
camerale, non collezione. Il documento più vecchio reperito risale al
1931 e tratta dell'acquisto di tre opere decretato dall'allora Consiglio
dell'Economia Corporativa da farsi in occasione della Mostra Regionale
dell'Artigianato e delle Piccole Industrie: le opere acquisite furono
una ceramica (senza indicare né titolo né altro) di Nino Siglienti, la
“Testa di donna di Oliena” di Federico Melis e un'opera intitolata
“Barca da pesca” (non è indicato se dipinto o scultura) di Antonio
Palomba. Le prime due opere sono oggi presenti nella collezione, mentre
bisogna lamentare la perdita dell'opera del Palomba, peraltro assente
egli stesso dall'attuale elenco di artisti della collezione non
essendovi altro suo pezzo. Le altre delibere reperite, tutte emesse
dalla Giunta della Camera di Commercio rinata dalla ceneri del Consiglio
corporativo fascista, datano dal 1945 ai giorni nostri. Il 6 giugno
1945, ad esempio, la Giunta deliberò l'acquisto di due opere pittoriche,
“Natura morta” di Libero Meledina e “Bimbe desulesi alla fonte” di
Melchiorre Melis: è la testimonianza di una immediata ripresa da parte
dell'Ente camerale nel porsi come mecenate nel panorama artistico
cittadino e non solo, dimostrando una vitalità in un momento difficile
in generale, immediatamente successivo alla Liberazione e all'uscita
dall'ultimo tragico biennio (1943-1945) che per l'Italia fu di guerra e
guerra civile insieme, con un sistema economico nazionale prostrato,
sebbene alla Sardegna fu risparmiata parte della tragedia nazionale in
virtù, per una volta, del suo essere isola e regione periferica, non
industriale, aggiungendovi i non facili rapporti allora con la
terraferma. Già nel Dopoguerra, e poi nei decenni successivi, le
motivazioni dell'acquisto di opere d'arte sono spesso indicate nelle
delibere: si condensano nei due nobili fini di “incoraggiare” e
“premiare” l'artista, quando questi è un giovane esordiente, su cui la
Camera decide di puntare, oppure nel caso di artisti già affermati e
rinomati si indica come fine quello di arricchire la “raccolta”
camerale, quindi di “collezionare” pezzi importanti che con il tempo
avrebbero acquistato un valore culturale di rilievo. Gli esempi di
questi intendimenti della Camera di Commercio sono numerosi
nell'archivio delle delibere della Giunta. Spesso, leggendo i documenti
reperiti, si è notato che a promuovere l'acquisto è in persona il
Presidente, che in seguito a propria visita all'esposizione dell'artista
o in occasione di qualche collettiva, Premio o Mostra, ha scelto o
“prescelto” (questo termine è ricorrente) la tal opera che viene poi
portata materialmente, per la visione, in sede di Giunta e i membri
della Giunta, di volta in volta, approvano le proposte d'acquisto. A
volte nelle visite alle mostre il Presidente è affiancato dal Segretario
Generale, mentre in un solo caso si è reperita una delibera d'acquisto
su segnalazione dell'opera da parte di un membro della medesima Giunta.
Sul modus operandi nelle acquisizioni si citano qui di seguito alcuni esempi. Il 2 marzo 1954 (Delibera 92) <<Il Presidente fa presente alla Giunta – si legge nel verbale dattiloscritto – che
in occasione della recente Mostra del pittore Pietro Antonio Manca in
Sassari, avrebbe scelto un'opera dell'Autore in parola allo scopo di
dotarne la Camera>>, a cui segue la risposta della Giunta che <<delibera
di provvedere all'acquisto di un quadro del pittore Pietro Antonio
Manca raffigurante “Fiori con vaso” (olio) al prezzo di Lire 40.000>>. Il 2 aprile del 1954 (Delibera 163) si legge che <<Il
Presidente informa la Giunta di aver visitato la Mostra del Pittore
Bernardino Palazzi che per la prima volta ha esposto a Sassari nelle
sale del Teatro Civico e di avere prescelto, fra i numerosi lavori
esposti, un quadro per dotarne la raccolta della Camera>> e la Giunta, di conseguenza, <<udita
la comunicazione del Presidente delibera di acquistare il quadro del
Pittore Bernardino Palazzi raffigurante “Ragazza al Tavolino” (olio) al
prezzo di £ 50.000>>. Il 16 novembre sempre del 1954 (Delibera 519) <<Il
Rag. Garau informa la Giunta che recentemente, nei locali dell'Ente
Provinciale per il Turismo, ha avuto luogo una mostra personale del
pittore Pietro Mele di Dorgali e che sono pervenute vive premure perché
la Camera di Commercio acquisti un'opera. Fa presente che la Camera ha,
in genere, acquistato nelle mostre di artisti sardi che si sono svolte
nella nostra città e pertanto sarebbe del parere che anche questa volta
la Camera provvedesse ad acquistare un'opera del Mele e precisamente
quella rappresentante “La Grotta del Bue Marino in Dorgali” (olio) e che
è una fra le migliori esposte>>, invito che è accolto dalla
Giunta acquistando il quadro. Gli inviti agli acquisti pervennero anche
dall'esterno, come ad esempio il 30 ottobre 1950 quando (Delibera 411)
<<Il Presidente informa la Giunta che il Comitato per il
Ferragosto Sassarese si è rivolto alla Camera affinché esamini la
possibilità di acquistare uno dei due quadri del Pittore Ausonio Tanda
che sono stati premiati al Concorso Nazionale della Pittura per il
Paesaggio Sardo, tenutosi in Sassari in occasione delle manifestazioni
per il Ferragosto Sassarese 1950. La Giunta, udito quanto sopra,
nell'intento di incoraggiare un giovane artista che ha ottenuto così
lusinghiero successo alla sua prima presentazione ed anche allo scopo di
arricchire con una nuova opera il patrimonio artistico delibera di
provvedere all'acquisto di un quadro del Pittore Ausonio Tanda, premiato
al Concorso Nazionale di Pittura 1950, ed avente per titolo “Paesaggio
Sardo”, per l'importo di L. 25.000 [...]>>. Il 19 ottobre
1965 si ha l'acquisto (Delibera 411/A) di un'opera di un pittore assai
celebre, Mario Delitala, e nell'occasione a visionare la mostra il
Presidente non andò da solo, infatti si legge che <<Il
Presidente informa la Giunta di avere visitato, unitamente ai 2
co-Segratari Generali Dr. Francesco Giordo e Dr. Primo Bargone, la
galleria d'arte contemporanea “L'Angolo”, in Sassari, dove è stata
allestita una mostra antologica dell'illustre Pittore sardo Mario
Delitala inaugurata il giorno 16 corrente. Ha ritenuto doveroso di non
far mancare alla camera uno dei lavori dell'Artista che arricchirebbe la
importante raccolta di opere d'arte che la Camera già possiede. La
scelta è caduta su un olio di cm. 80 x 60 intitolato “L'angolo del Duomo
in Sassari”, che viene ceduto alla Camera al prezzo di Lire 180.000>>.
Infine, altro esempio di “incoraggiamento” per un artista allora
esordiente, è quello del 13 marzo 1968 (Delibera 103): <<Il
Presidente informa la Giunta di aver visitato la galleria d'arte “Il
Cancello” in Sassari, ove è stata allestita la mostra di pittura del
giovane pittore Gian Carlo Marchisio. Ritenendo d'incoraggiare il
suddetto pittore che espone per la prima volta i propri quadri, ha
scelto un quadro ad olio che arricchirebbe la importante raccolta di
opere d'arte che la Camera già possiede>>, proposta accolta favorevolmente dalla Giunta.
Controllando le opere della collezione, si nota come quella più
antica risalga al secondo decennio del Novecento (ci si riferisce a un
dipinto di Antonio Ballero, “Donna con bambina”), cui seguono
cronologicamente altre opere eseguite negli Anni Venti (diversi dipinti
di Biasi, la “Venditrice di rami” di Antonio Mura...): personalmente,
anche se al momento l'analisi dell'intero archivio camerale non è stata
possibile, chi scrive ritiene che gli acquisti di opere siano iniziati a
partire dallo scadere degli Anni Venti. Questa ipotesi è maturata per
l'oggettiva condizione giuridica che la Camera di Commercio di Sassari
ebbe nella prima fase della sua esistenza. La “Camera di Commercio ed
Arti” di Sassari nacque tra il 31 agosto e la metà di dicembre del 1862,
in seguito all'istituzione in tutte le province dell'allora appena nato
Regno d'Italia di “enti” aventi lo scopo di <<rappresentare presso il Governo e promuovere gli interessi commerciali e industriali>>
dei territori provinciali, in forza della Legge n° 480 del 6 luglio
1862. La Camera di Commercio di Sassari entrò in piena funzione con il
1° gennaio 1863: i primi decenni di esistenza furono caratterizzati da
sedi provvisorie, prese in affitto (un appartamento nella Casa Queirolo,
poi un altro nel Palazzo Bozzo, ambedue prospettanti su Piazza Azuni) e
da una certa ristrettezza di fondi, contando anche che la natura
giuridica dell'ente non fu perfettamente compiuta, non essendo
definibile appieno come “ente pubblico”. La Legge n° 121 del 20 marzo
1910 ridisciplinò la materia delle Camere e la denominazione mutò in
“Camera di Commercio ed Industria”. Fu però con il Regio Decreto Legge
dell'8 Maggio 1924, il n° 750, che formalmente gli Enti camerali furono
indicati come pubblici, ma a fine decennio il Regime fascista ne decretò
la soppressione e il trasferimento di tutte le funzioni ai Consigli
dell’Economia Corporativa. Il fatto che le opere prima ricordate (di
Federico Melis, di Nino Siglienti e di Antonio Palomba) siano state
acquistate dal Consiglio corporativo pare sottendere che l'ente
pubblico, dotato di propri fondi, abbia avuto margine discrezionale con
il bilancio per operare gli acquisti e in quanto a Ballero è
ipotizzabile che il suo lavoro (sebbene databile ai primi Anni Dieci)
venne acquistato nello stesso periodo, essendosi l'artista trasferito
per lavoro a Sassari dopo il 1921, ed è quindi probabile che il quadro
fosse venduto dall'artista stesso alla Camera divenuta ente pubblico
dopo il 1924 o trasformata in Consiglio corporativo pochi anni dopo
(Ballero morì a Sassari nel 1932, e gli sopravvisse la moglie, che
avrebbe potuto anch'essa operare la vendita). Solo un'attenta ricerca
nelle carte documentarie potrà chiarire quando l'Ente Camerale
sassarese, se come tale o come Consiglio dell'Economia Corporativa,
iniziò a creare la propria Collezione d'Arte acquistando opere.
Di fatto la Camera di Commercio di Sassari ha operato per decenni
nell'acquisire opere e questa attività giunge ai nostri giorni. Al
momento gli artisti più giovani presenti nella collezione sono quattro,
tutti nati tra gli Anni Settanta e Ottanta: i sassaresi Alessandra
Cossu Vincenzo Ganadu e Daniele Sistu, a cui aggiungere il gavoese Siro
Cugusi.
Incaricato dall'Ente camerale di redigere quest'opera, chi scrive
queste righe ha scelto di presentare al lettore la collezione dando
preminenza alle figure degli artisti, redigendo per ognuno una biografia
che illustrasse il percorso di formazione, la maniera artistica e le
evoluzioni eventuali del percorso artistico, gli estremi cronologici
quanto più possibile precisi (indicando le date e i luoghi di nascita e
scomparsa, cercando di far conoscere oltre l'anno anche il mese e il
giorno) e poi presentando le opere in possesso della Camera di Commercio
con i dati tecnici (forniti dal curatore della Collezione, Tonino
Delogu) e un commento dell'opera. In questo semplice modo gli artisti
(ordinati e presentati in successione alfabetica per cognome) e le
rispettive opere formano ciascuno un elemento di consultazione, una
sorta di unità a sé stante, così nel libro come anche nel sito internet:
singole unità che con biografie, commenti, bibliografie e link (quando
esistenti) a siti internet personali, chiariranno quanto più (spero) sia
la figura umana dell'artefice che la sua personalità artistica.
All'interno dei testi, per artisti e altre personalità citate, si sono
indicati gli estremi biografici (luoghi e date di nascita e scomparsa),
eccetto che per gli artisti presenti nella medesima Collezione camerale:
in questo caso gli estremi biografici sono assenti e resta implicito il
rimando alla biografia dell'artista contenuta nel volume e nel sito.
Per alcune opere, dato il forte legame che la maggioranza degli artisti
ha avuto nell'esprimersi artisticamente con la Sardegna (i suoi luoghi, i
suoi costumi, le sue feste), si è pensato di inserire alcuni
approfondimenti, legandoli a determinate opere, fornendo degli ulteriori
spunti a chi legge per poi invitarlo implicitamente o a consultare
testi specifici o (anche meglio) a cogliere l'occasione per porsi come
meta di un fine settimana la visita a uno dei luoghi (villaggi, città,
marine e campagne della Sardegna), così creando del “turismo culturale”:
gli approfondimenti sono raccolti sotto l'intitolazione generica di “La
fonte d'ispirazione”, per poi specificare con ogni singolo brano un
titolo ad hoc.
Un'ultima precisazione riguardo i commenti che accompagnano le opere:
non vogliono avere altra pretesa se non quella di suggerire a chi
sfoglierà il volume o navigherà nel sito, una possibile lettura del
dipinto o della scultura, lasciando comunque alla personalità di ogni
individuo la libertà di “osservare” l'opera con i propri sentimenti e le
proprie impressioni, che scaturiranno dal soffermarvisi in riflessione.
Chi scrive ritiene che una delle migliori lezioni su come si deve
visitare una collezione d'arte sia contenuta non in un testo di storia
dell'arte, ma in un'opera cinematografica: ci si riferisce alla “scena
del museo” contenuta nel film Ferris Bueller's day off (genere commedia, girato nel 1986, in italiano tradotto con Una pazza giornata di vacanza),
dove la visita all'Art Institute di Chicago è presentata in modo
positivo, con un mix di allegrezza composta (consona al luogo), di
sentimento e di riflessione. Nella scena è toccante soprattutto il gioco
di inquadrature tra uno dei protagonisti e l'opera “Una domenica
pomeriggio all'isola di Grande-Jatte”, dipinta nel 1886 da George-Pierre
Seurat (Parigi, 2 dicembre 1859 – Gravelines, 29 marzo 1891). A
proposito di quella sequenza, fatta di alternanza d'inquadrature e di
progressivi ingrandimenti per sottintendere l'identificazione del
personaggio che guarda con un preciso particolare del dipinto (un
bambino tenuto per mano dalla madre), lo sceneggiatore della pellicola,
John Hughes Jr. (Lansing, 18 febbraio 1950 – New York, 6 agosto 2009)
disse: <<Più guarda il bambino, meno lo vede. E quanto più guarda, più non vi è nulla. Penso che [il personaggio del film] tema che più lo guardi e meno si veda. Non c'è altra cosa là. È lui stesso>>.
Chi scrive spera vivamente che le opere della Collezione d'Arte della
Camera di Commercio di Sassari potranno rappresentare per il pubblico,
oltre che un patrimonio culturale, anche un patrimonio sentimentale.
Alessandro Ponzeletti